Descrizione
Ab origine: Laocoonte, sacerdote troiano, si oppone all’ingresso in città del famoso cavallo ingannatore; Atena o Poseidone lo puniscono facendo uccidere i due figli e lui da un par di serpenti giganti. Analizzando il famoso complesso statuario che narra l’epilogo luttuoso del mito, il filosofo illuminista tedesco G. E. Lessing delinea una teoria della specificità dei singoli linguaggi delle arti, e ciò in un libro che si intitola “Laocoonte, ovvero sui confini della pittura e della poesia”, dove si ciarla delle arti dello spazio (pittura, scultura, architettura) e arti del tempo (musica, letteratura, spettacolo) [e dove mettiamo la fotografia ?]. Insomma, l’arte e la cultura e la loro intersezione, spesso conflittuale, con la società e la politica fecero venire in mente che il CD poteva porsi quale degno erede del Laocoonte lessinghiano, un Nuovo Laocoonte, appunto. E tutto questo con il tono insieme drammatico e leggero (ma NON burlesco o, peggio, goliardico, proprio di tanti vagiti post “riflusso” del 1976) che ci ha sempre contraddistinto. In quel clima, poteva il Nuovo Laocoonte evitare di dotarsi di un apposito, e solo apparentemente frivolo, simbolo/mito? Da qui la nascita, non casuale, del Laocoonte Drink, che stese immediatamente i suoi primi consumatori (ricordo Carlesi, dopo spesa al Cash & Carry, sdraiato in terra e ridente in sede prima di pranzo, ma non si può dire…).
Drink e storia di Stefano Franceschini, da una corrispondenza con A.A. del 2024.