Descrizione

Nel marzo del 1990 Dryphoto organizza un’esposizione itinerante di fotografi russi indipendenti: Vladimir Filonov, Sergei Gitman, Lyalya Kuznetsova, Aleksandr Lapin, Boris Mikhailov, Igor Mukhin, Yuri Rybchinski, Aleksandr Slyusarev. Gli autori in mostra non appartengono ad agenzie ufficiali dell’Unione Sovietica, come Tass e Novosti, ma rivolgono il loro sguardo verso le piccole cose quotidiane o anche sperimentano l’uso del medium per esplorarne i significati e la struttura. La mostra prende il nome di “Inakovidishchie”: all’epoca neologismo per indicare “persone che hanno un diverso modo di vedere le cose”, dunque una ricerca linguistica che si traspone anche sul piano fotografico.

Foto in mostra

Informazioni aggiuntive

La mostra è composta dal lavoro di dieci fotografi russi contemporanei indipendenti e rappresenta la prima esposizione in Italia del loro lavoro, dopo l’apertura delle frontiere sovietiche. La mostra è stata realizzata grazie al dialogo e ai rapporti di aiuto con il Centro Photomost di Mosca, ed alla collaborazione pratica degli uffici culturali dell’ambasciata dell’allora URSS.
Nel frattempo era iniziato lo scioglimento dell’URSS che rese complicata la restituzione del materiale pervenuto per l’iniziativa, dal momento che mancavano i riferimenti delle organizzazioni e degli uffici di rappresentanza dei nuovi stati.

Qualcosa in più

La collettiva viene presentata nelle città di Prato, Poggio a Caiano, Montemurlo e nella Provincia di Arezzo e di Ferrara, accompagnata da un opuscolo di circa quindici pagine con immagini e una introduzione esplicativa della realtà fotografica sovietica. Tra i documenti presenti in archivio troviamo anche un catalogo dattiloscritto in lingua inglese che illustra la fotografia russa contemporanea nel contesto storico di quegli anni.

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