Descrizione

Dario Dominico incontra Dryphoto nel 1985. Questa pagina ripercorre le ragioni e i momenti di questo incontro, dovuto a ad una serie di fortuite, ma non casuali, coincidenze convergenti su  una linea di tendenza comune tra l’autore e Dryphoto, che ha come oggetto la Fotografia o meglio la Fotografia Italiana di Paesaggio.

Anche una storia di relazioni, di collaborazioni, ad oggi non interrotta, raccontata sia nelle foto biografiche che riprendono momenti  personali o conviviali, che nella corrispondenza.

Fotografie-Eliografie, 1985

Dryphoto nel febbraio del 1985  presenta una personale dell’autore: Fotografie-Eliografie.

In Eliografie sperimenta la tecnica eliografica, creando una apparecchio fotografico con una scatola di legno munita di una lente piano-convessa, che usa per realizzare su carta eliografica le immagini. Vuole attivare memoria, realizzando immagini piene di fascino, che richiedono una lunga posa, dall’alba al tramonto.

Dal comunicato stampa: “… trasmette ricordi di antiche immagini e contemporaneamente produce una sorta di atemporale incubo figurativo.”

Dario Dominico non è solo un fotografo,  è urbanista. Nell’altra sezione della mostra, chiamata Fotografie, presenta fotografie a colori, di formato quadrato, in cui  indaga le complesse relazioni tra l’uomo e l’ambiente. Scompone il paesaggio  in elementi contrapposti, alla ricerca dei simboli e segni della storia umana. Lui stesso dice : “al di là delle liti, delle dispute ideologiche, dei diversi modi di concepire l’organizzazione sociale, rimangono come esperienza comune di tutti gli uomini le nostre immagini primordiali”.

A proposito di 1984_sospesaGiulianova

Nel 1984 a Giulianova, a cura di Umberto Palestini e Ken Damy, Dario Dominico espone all’Art Agency Marracini.

Opere

Qualcosa in più

In riferimento all’immagine 98_03b, Dario Dominico è quello col volto coperto (vedi anche l’elemento aggiuntivo tratto dalla pubblicazione “Guido” edita nel 2024 in occasione della mostra “Col tempo 1956-2024” al MAXXI di Roma).
In riferimento all’immagine _Dario_Guidi di Sguincio, questo è il ritratto di Dominico pubblicato in “Di Sguincio”, 2023.
L’immagine 7_guido, fornita da Dominico, è un ritratto di Guidi fatto a Preganziol nel 1975.

Wien, 1985

Fotogalerie Wien, Mai 1985

Dryphoto collabora all’organizzazione di una collettiva per promuovere la fotografia italiana. Fotogalerie Wien, Italienische Fotografie, dal 1 al 30 maggio 1985, proponendo le opere di Dario Dominico, Andrea Abati, Piero Castellano. Dominico espone foto già presentate a Dryphoto, in cui porta avanti la sua ricerca sul rapporto uomo ambiente. Non è solo un fotografo, è un urbanista, analizza il paesaggio in vari elementi contrapposti, alla ricerca dei simboli e segni della storia umana. Lui stesso dice: “al di là delle liti, delle dispute ideologiche, dei diversi modi di concepire l’organizzazione sociale, rimangono come esperienza comune di tutti gli uomini le nostre immagini primordiali”.

Foto dell’evento

Opere in mostra

Libro d’autore, 1986

1986, opera-libro d’autore, autoprodotto in copia unica.  

12 foto incorniciate, da estrarre una alla volta dalla custodia, con un pass-partout recante parole scritte a mano. Partendo dall’ingresso di Dryphoto crea una sequenza dove avviene contemporaneamente sia la descrizione di un breve momento di vita insieme sia una riflessione sul tempo e la memoria.

Opera-libro d’autore

Video

Camera Austria, 1987

Nel 1987 Camera Austria organizza “Symposion Uber Fotografie VII/II – Amerika-Europa Good bye-Hallo”, studio per confrontare alcune tendenze della fotografia contemporanea americana ed europea. Tra gli autori storici partecipano William Eggleston e Robert Frank. Roberta Valtorta, che viene invitata a partecipare nel contributo critico pubblicato sul numero 22 di Camera Austria, inizia e finisce con le parole di Dominico. Sono presentati da Valtorta: Abati, Barbieri, Battistella, De Lucca, Dominico, Fossati come rappresentanti della nuova fotografia italiana.

Qualcosa in più

Estratto dal testo di R. Valtorta:

“Do un’occhiata fuori dalla finestra. Il sole sta tramontando. Due o tre scatti con la Zenza. Ma dove sono i cieli limpidi, le nuvole che si allontanano, le distese infinite dai colori infiniti, la natura aspra di Point Lobos? Niente. L’atmosfera è pastosa, l’orizzonte è vicinissimo, restano segni e tracce di persone qua e là.” Queste le parole di Dario Dominico, giovane e impegnato fotografo italiano. … – il testo prosegue con l’analisi del lavoro dei vari autori, per finire poi con: – … Dario Dominico parla con stupore della grande negligenza della cultura americana: “Non mi sorprende che il postmodernismo sia nato in America. Capitelli, timpani e colonne sono allo stesso livello di qualsiasi altra merce e sono anche trattati come tali, con audacia e ironia. Anche alcuni di noi ci provano, ma restano bloccati e vengono trascinati in lontani ricordi collettivi.” E conclude con quelle divertenti domande che ci piaceva porre all’inizio di queste riflessioni, questo “dove sono i cieli tersi, le nuvole in fuga, le distese sconfinate con colori infiniti, la natura ruvida di Point Lobos? Niente. L’atmosfera è pastosa, l’orizzonte è molto vicino, qua e là segni e tracce permanenti di persone.”

Intervista

In questa intervista Dario Dominico ci propone una riflessione sulla fotografia, unita a note biografiche, ripercorrendo tappe della storia di Dryphoto

Video

Dryphoto arte contemporanea | Via delle Segherie, 33a I-59100 Prato | Tel. +39 0574603186 | info@dryphoto.it | C.F. 92001400487 - P.I. 01728850973