Descrizione

Progetto a cura di Gisella Curti. All’interno del Chiesino di S. Ambrogio Andrea Abati realizza un’istallazione ambientale dove le 14 fotografie e le immagini fisse dei tre monitor si intrecciano con il flusso delle parole e i profumi delle essenze, creando nello spazio così mutato, un territorio per la riflessione.
E’ la sintesi di una lunga ricerca fatta di frequentazione di feste, cerimonie religiose, oppure momenti quotidiani, incontri con la Gente del Corno d’Africa, a volte figli di immigrati italiani in Africa, figli di matrimoni misti. Per tutti il tema è l’identità, lo sradicamento esistenziale di chi appartiene a due mondi.

Fotografie

Informazioni aggiuntive

Statement di Abati all’interno della mostra dai Cahiers di Simone Weil

La realtà non è mai data. Qualcosa è dato, ma ciò che è dato non è reale. Ciò che è reale non è dato. Tuttavia, anche ciò che fabbrico non è reale, è ciò che un certo rapporto con ciò che è dato. Si ma quale rapporto?

In mostra due scritti di Andrea Semplici, giornalista fiorentino appassionato alle tematiche del Corno d’Africa, narranti storie vere.

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